Con il marchio “RESIDUO ZERO” abbiamo la totale garanzia che, all’interno dei nostri meravigliosi vini, ci sia la presenza di alcuna sostanza non necessaria (come pesticidi e prodotti fitosanitari).

Ma, al contrario, siamo stati perfettamente in grado di realizzare dei prodotti sani, buoni e “puliti”, che rispettano al 100% i regolamenti imposti dall’agricoltura ed anche qualcosa in più.

I nostri clienti devono avere la certezza di portare sulla loro tavola un prodotto di qualità, che possa soddisfare tutte le loro esigenze al momento della bevuta.
Tutto ciò è perfettamente verificabile tramite adeguati studi eseguiti da numerosi laboratori nazionali.

Residuo zero è sinonimo di qualità superiore, che tutt’ora perfino i prodotti marchiati “BIO” non sono ancora in grado di raggiungere.
E non riguarda solo la qualità. E’ la migliore garanzia (come azienda) per offrirti un prodotto sano e naturale, che rispecchi a pieno la tradizione Romagnola direttamente sulla tua tavola.

Nel disciplinare di produzione indica che il vino è prodotto da un vigneto coltivato in zona collinare, con caratteristiche uniche e ben delineate.
Di norma la definizione “Superiore” fa riferimento ad un maggiore contenuto in alcol del prodotto rispetto a quanto richiesto dal disciplinare per un vino “tradizionale”.
La gradazione alcolica del Sangiovese non deve scendere al di sotto dei 12° per poter essere chiamato tale.

Il Rosato si ottiene dalla vinificazione in bianco del tradizionale Sangiovese.

La produzione dei vini rosati inizia come una vinificazione in rosso e prosegue come una vinificazione in bianco.

La differenza principale tra le due tecniche è che nella vinificazione in rosso il mosto viene lasciato macerare con le bucce e i vinaccioli, allo scopo di estrarre colore e tannini, mentre nella vinificazione in bianco questa procedura è evitata.

La buccia dell’uva è ricca di sostanze aromatiche e nel caso di uve a bacca rossa, questa è anche ricca di sostanze coloranti.

Il colore dei vini rosati, come per i rossi, consegue alla macerazione delle bucce nel mosto per un tempo variabile che nel caso dei rosati dura da poche ore e fino ad un massimo di due giorni.

Al termine della macerazione, il mosto viene separato dalle bucce (sgrondatura) e quindi il processo di produzione continua esattamente come per i vini bianchi.

Certamente.

Per fare ciò è assolutamente necessario mantenere la bottiglia di Albana secca ad una temperatura costante di 18 °C, senza alcuna fonte di luce.

In questo modo è possibile modificarne le caratteristiche organolettiche senza compromettere irrimediabilmente in alcun modo il sapore ed i profumi del vino.

Caratteristiche che, con il tempo, vanno solo a migliorare.